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L’Arcivescovo accoglie l’invito degli studenti

Martedì 29 ottobre 2019, l’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, ha incontrato le comunità educanti delle scuole cattoliche e di ispirazione cristiana della provincia di Lecco.

durante questo incontro, tenutosi presso il Teatro Cenacolo Francescano di Lecco, un gruppo di studenti rappresentativi dei trienni di questi Istituti hanno consegnato all’Arcivescovo una lettera da loro redatta.

Ecco il testo integrale della lettera:

Lecco, 24 ottobre 2019

Eccellenza Reverendissima,

abbiamo saputo dell’incontro di martedì 29 ottobre con i docenti e i genitori delle Scuole cattoliche e di ispirazione cristiana, e noi studenti del triennio delle Scuole secondarie di 2° grado, elencate in calce, vorremmo chiederLe di poterLa incontrare, quando Le sarà possibile, per ascoltare la Sua parola come risposta alle nostre domande e alle tematiche che continuamente emergono nella nostra vita. Desideriamo presentargliele.

Nati in una società che ci presenta ideali di vita come il successo, il potere e la ricchezza materiale, i ragazzi della nostra età si pongono spesso domande sulla propria fede, ma queste vengono subito allontanate come questioni infantili.

Nell’affrontare lo studio di grandi poeti – da Dante, Petrarca fino a Montale e oltre – ci accorgiamo che li accomuna la ricerca di senso della vita. Dante trova la risposta in Dio. Anche altre tematiche, scientifiche e tecnologiche, sollecitano la nostra riflessione chiamando in campo cultura, scienza, trascendenza, fede. Questo ci mette in difficoltà, ci mette a nudo. A qualcuno di noi va bene così, ma molti si vergognano persino a dare spazio a questi aspetti e ci troviamo spiazzati. Per la maggior parte di noi sono questioni o troppo lontane dal nostro mondo o retaggio di un mondo arcaico oppure rielaborazioni da ripetere ai docenti e da attribuire, nel migliore dei casi, agli autori di un tempo.

Come possiamo accogliere queste sollecitazioni culturali e queste opportunità perché ci facciano crescere?

Studiando la storia dell’uomo troviamo una costante che intacca la sua serenità: la presenza del male. Prendendo in considerazione anche solo gli avvenimenti del Novecento, i conflitti mondiali e i fatti di attualità sorge una domanda: dov’è Dio?  

Perché ha permesso tanta sofferenza e la permette ancora, anche nelle nostre vite, per esempio, quando muore un amico?

Siamo in tempi di scelte per il futuro. Pensiamo all’Università, al lavoro, a ciò che faremo, e tutto questo ci entusiasma. Non mettiamo, però, mai in conto ciò che siamo: persone, creature di un Dio Padre. Ci dà persino un po’ fastidio sentirci dire che abbiamo ricevuto tutto, che c’è un Dio che ci ama, ci accompagna. Di fronte al sole che sorge ogni giorno, all’universo immenso riteniamo tutto dovuto, tutto scontato.

Come passare dall’indifferenza, dalla supponenza al sentirci figli? Quali criteri ci suggerisce per studiarci e scoprire la nostra vocazione umana e professionale?

Abituati ad avere tutto e subito, facciamo fatica a sperare, a tenere la mente aperta a un Dio che si manifesta gradualmente, attraverso segni, e che rispetta la nostra libertà.

Se da un lato vogliamo che sia rispettata, dall’altro la nostra libertà ci è di inciampo e spesso non sappiamo scegliere, siamo disorientati davanti alle varie opportunità e provocazioni della vita.

Come educarci ad essere veramente liberi?

Queste alcune delle urgenze che portiamo dentro.

La ringraziamo, Eccellenza, per il tempo che speriamo potrà dedicarci in quest’anno scolastico. Intanto ci ha fatto piacere scriverLe e avvicinarci a Lei.

Siamo gli studenti del triennio delle scuole secondarie di secondo grado di:

Barzanò – Liceo Linguistico Parini
Erba – Istituto professionale San Vincenzo
Lecco – Casa degli Angeli
Lecco – Centro formazione professionale Clerici
Lecco – Collegio Volta
Lecco – Istituto Maria Ausiliatrice
Lecco – Licei Leopardi
Valmadrera – Centro formazione professionale Aldo Moro

L’Arcivescovo si è dimostrato molto compiaciuto di questo gesto di condivisione dei ragazzi e ha accolto l’invito ad incontrarli personalmente, dando la propria disponibilità per il prossimo mese di febbraio.

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