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I bambini, i ragazzi e i giovani sono da sempre i protagonisti primari del percorso formativo salesiano.

L’attenzione a ciascuno da parte degli adulti educatori, infatti, è elemento peculiare del Sistema Preventivo di Don Bosco. Gli alunni sono accolti nel momento evolutivo e storico proprio in cui entrano nelle case salesiane e sono accompagnati a realizzare la loro peculiare maturazione. Questa attenzione e questo stile educativo radicato in una tradizione bicentenaria, a seguito della Direttiva M. 27/12/2012 e CM n° 8 del 6/3/2013 sull’inclusione, sono formalizzati e resi trasparenti anche dal Piano Annuale di Inclusione.

L’idea di inclusione si fonda sul riconoscimento della rilevanza della piena partecipazione alla vita scolastica da parte di tutti i soggetti. L’inclusione rappresenta un processo in grado di fornire una cornice dentro cui gli alunni in difficoltà possono essere ugualmente valorizzati, trattati con rispetto e forniti di uguali opportunità (cfr. T. Booth, M. Ainscow, L’Index per l’inclusione, Erickson, Trento 2008). L’individualizzazione e la personalizzazione dell’offerta educativa sono questioni riguardante tutti, non solo gli alunni in difficoltà, come possibilità di sviluppo delle potenzialità individuali. Gli insegnanti, il collegio docenti, la scuola tutta, compreso il personale non docente e il consiglio di amministrazione, sono chiamati quindi a rispondere in modo puntuale ai bisogni peculiari di ciascun alunno, ponendo particolare attenzione a quegli studenti che presentano Bisogni Educativi Speciali (BES).

Le direttive Nazionali, tenendo conto di tutti i limiti delle schematizzazioni, fanno riferimento a tre categorie principali di BES:

  1. quella della disabilità certificata
  2. quella dei disturbi evolutivi specifici
  3. quello dello svantaggio socio-economico, linguistico e culturale

La scuola si interroga su come rispondere al meglio delle sue forze a questi alunni e ai loro bisogni specifici, con l’obiettivo generale di garantire una progettazione flessibile, individualizzata o personalizzata, fino alla costruzione di una Programmazione Educativa Individualizzata (PEI) o un Piano Didattico Personalizzato (PDP).

Il Piano Annuale per l’Inclusione è a disposizione di genitori, dell’Ufficio Scolastico Territoriale, degli amministratori locali e di quanti a vario titolo nel territorio concorrono all’inclusione, anche con la messa a disposizione di risorse concrete, ed è il fondamento sul quale sviluppare un progetto educativo ed una didattica quotidiana attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni. Nella scuola funziona un apposito Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI) per garantire massima trasparenza e condivisione dei vari interventi formativi attraverso incontri periodici. Il Piano Annuale per l’Inclusione è consultabile presso la segreteria.