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Il bene all’inferno

L’appuntamento annuale con la Giornata della memoria può essere vissuto come una stanca e vuota “liturgia laica”. Oppure può diventare un’occasione per provare a entrare nelle pieghe della storia, lasciandosi interpellare dal passato per farsi domande sull’oggi. Stimolati dalla professoressa Michelle Crippa (Italiano) e dal professor Gerolamo Fazzini (Storia), le classi 4^ e 5^ del Liceo delle Scienze umane (opzione economico-sociale) dell’Istituto hanno scelto la seconda strada e realizzato un’originale mostra, dal titolo “Il bene all’inferno. Storie d’amore nei lager durante l’Olocausto”. 

La provocazione affidata ai ragazzi è stata: possibile che anche nei campi di concentramento nazisti – emblema del male assoluto – ci siano stati donne e uomini che si sono innamorati o che hanno continuato la loro “love stories” dietro il filo spinato, dentro baracche inospitali, col gelo e la fame come inesorabili compagni? 

La storia ci dice che casi del genere sono esistiti, compreso un kapò nazista che ha perso la testa per una ragazza ebrea. I documenti (biografie, testi, foto, video) attestano che, pur sapendo di correre rischi terribili, un pugno di donne e uomini coraggiosi non hanno smesso di amarsi. Alcune di queste storie hanno conosciuto l’happy end e i protagonisti hanno potuto assaporare la libertà e l’amore pieno; altre sono finite male, con l’uccisione dei protagonisti e la fine brutale del loro sogno. Ma, in ogni caso, tutte testimoniano l’irriducibile desiderio di amore e speranza che ogni uomo porta in sé. Un desiderio che nessuna catena può imprigionare.

«Questo lavoro – spiega il professor Fazzini – si inserisce in una proposta didattica specifica, che punta ad avvicinare la Storia non come mera successione di eventi, per lo più tragici (guerre, rivoluzioni, ecc.), bensì a mostrare come – nel bene e nel male – il protagonista degli eventi, piccoli e grandi, prima ancora degli Stati o delle strutture, è sempre l’uomo: l’uomo che mette in gioco la sua libertà ed è costantemente chiamato a scegliere fra bene e male. All’IMA puntiamo a formare ragazzi che un domani siano change-maker. Per questo, educare ai temi della coscienza e della libertà è decisivo. Non c’è cambiamento nella società e nel mondo che non parta dal cuore dell’uomo».  

La professoressa Michelle Crippa, dal canto suo, sottolinea quanto segue: «Entusiasmo, commozione e coraggio sono i tre elementi che hanno dato la spinta necessaria ai ragazzi di 4^ e 5^ del Liceo delle Scienze Umane indirizzo economico sociale per ideare e attuare la mostra. Gli alunni hanno saputo cogliere brillantemente questa opportunità, mettendo in gioco le loro capacità di ricerca delle informazioni, di azione nella costruzione dei vari pannelli espositivi e di rielaborazione di quanto scoperto».

Continua Fazzini: «Dal momento che quello delle Scienze umane è il “liceo della contemporaneità”, abbiamo stimolato i ragazzi a cercare nel presente le tracce della memoria delle storie narrate. Le vicende presentate nella mostra sono contenute in libri, molti dei quali usciti di recente, oppure ricostruite in docu-film e, persino, in una serie Tv di imminente uscita. Realizzare la mostra ha voluto dire quindi per gli studenti misurarsi con la realtà circostante e con l’oggi, imparando a far sintesi fra studio e vita quotidiana». 

Conclude Crippa: «La sfida che noi docenti abbiamo proposto e che continuiamo a proporre ai nostri ragazzi è proprio quella di toccare con mano e di affrontare dei veri e propri “compiti di realtà”, in modo che possano fare attrito con il passato, con il presente, con il futuro. In poche parole, un compito di realtà per fare attrito con la vita. E il risultato ottenuto è stato un vero e proprio capolavoro».

Informazioni tecniche

La mostra verrà inaugurata venerdì 26 gennaio. È previsto un collegamento video degli studenti del triennio delle tre scuole superiori di secondo grado dell’Ima con la giornalista Francesca Paci della “Stampa”, autrice di “Un amore ad Auschwitz”. La mostra resterà aperta al pubblico presso l’Istituto Maria Ausiliatrice fino al 7 febbraio (orario scolastico).   

Per visualizzare la mostra clicca qui

Per ulteriori informazioni scrivere a: g.fazzini@imalecco.it

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