“La straordinaria potenzialità della scuola è l’offerta di relazione; ecco perché la scuola potrà essere un ambiente relazionale curativo.”
Nella mattinata di martedì 2 settembre tutti i docenti dell’Istituto hanno avuto il privilegio di ricevere una formazione da parte del dott. Alberto Valsecchi, psicologo e psicoterapeuta, per cercare insieme di affrontare al meglio questo particolare inizio d’anno.
“Cosa ci dobbiamo aspettare?” Il dott. Valsecchi ha aiutato i docenti fornendo dati statistici scientifici e clinici e facendoli riflettere su come, al rientro a scuola, si potrà trovare una grande disomogeneità tra i bambini e i ragazzi, ma anche tra gli adulti, specchio di come ciascuno avrà vissuto personalmente questi ultimi mesi di grande incertezza e difficoltà.
Si potrà trovare disorientamento, distrazione, disturbi dell’emotività, ma anche un grande desiderio di ripartenza e le energie che ne derivano.
Il terreno di ansia e desiderio però è lo stesso: il futuro.
Il compito della comunità educante sarà nutrire più il desiderio di futuro, accompagnando a gestire le ansie e le paure.
La relazione è il terreno in cui giocare questa nuova sfida.
Per rendere l’intervento educativo efficace sarà necessario:
- consentire la condivisione delle esperienze;
- identificare precocemente le situazioni a rischio;
- veicolare in modo estensivo e omogeneo le strategie individuali di prevenzione del contagio, che devono diventare regolarità e prassi;
- equilibrare il diritto alla salute e all’istruzione;
- coinvolgere e supportare le famiglie.
La straordinaria potenzialità della scuola è appunto l’offerta di relazione, e per una relazione efficace serviranno alcuni ingredienti fondamentali:
- accogliere: far spazio dentro di sé all’altro, con empatia; è un’azione costosa e difficile, che chiede di sospendere il giudizio e restituire all’altro la nostra capacità di accettare tutto;
- separare: saper definire i confini, determinati da regole e richieste, ed esigere comportamenti in modo assertivo, risultando buoni ed efficaci nel farlo;
- insegnare: ovvero “scrivere dentro”, essere capaci di depositare nell’altro qualcosa di buono, che lo aiuta a conoscere e comprendere la realtà e a starci in modo adeguato, testimoniare con il proprio esempio quello che diciamo, con grande cura delle parole e del comportamento;
- riconoscere i segni del disagio dell’altro;
- sostenere l’autostima e l’auto efficacia, l’immagine di sé, con feedback positivi e obiettivi adeguati.
Non sono mancati i momenti di confronto in cui si è potuto intervenire e porre direttamente al dott. Valsecchi i propri dubbi, ai quali ha puntualmente risposto, aiutando a fare chiarezza e trovare possibili soluzioni e buone prassi da cui partire tra pochi giorni in classe.
Lo ringraziamo di cuore per la professionalità e la competenza, ma soprattutto per la pazienza e la delicatezza con cui è entrato in punta di piedi nella nostra scuola in questo momento così delicato, rispettando le sensibilità e i tempi di ciascuno, nonostante in realtà lui qui sia di casa, essendo un ex-alunno dell’IMA!
Ora si affronterà questo nuovo inizio con una maggiore consapevolezza del ruolo del docente e dei comportamenti da adottare nell’accogliere i nostri studenti che torneranno a scuola dopo mesi di distanza!