logo IMA-01

Parola d’ordine: accoglienza!!

La Scuola Maria Ausiliatrice apre presto ogni mattina le sue porte per “accogliere” bambini e ragazzi i cui genitori si recano al lavoro magari lontano.

L’accoglienza è per noi Figlie di Maria Ausiliatrice il primo gesto di affetto nei confronti dei nostri destinatari!

Sentirsi attesi e accolti è per loro rassicurante, mette a proprio agio, permette alla persona di sentirsi bene. I primi giorni di scuola sono sempre un’importante momento di accoglienza preparata  per tempo e con cura perché così Don Bosco e Madre Mazzarello avrebbero desiderato da chi cerca di vivere ogni giorno ciò che loro stessi hanno sperimentato e ci hanno consegnato in eredità, un’eredità preziosa che motiva le nostre scelte ogni giorno dal primo gesto del mattino.

Le suore e poi gli insegnati sono lì in portineria e in cortile ad accogliere, a vivere poi con i ragazzi il momento del “buon giorno” come spazio per accogliere il tempo di scuola  che nasce e metterlo subito sotto il segno della cordialità, di proposte positive e di apertura a tutto ciò che di buono e di bello porterà con sé anche nella fatica dello studio e dell’impegno scolastico

Dice il dizionario che “l’accoglienza è un’apertura: ciò che così viene raccolto o ricevuto viene fatto entrare – in una casa, in un gruppo, in sé stessi. Accogliere vuol dire mettersi in gioco, e in questo esprime una sfumatura ulteriore rispetto al supremo buon costume dell’ospitalità. Chi accoglie rende partecipe di qualcosa di proprio, si offre, si spalanca verso l’altro diventando un tutt’uno con lui”.

E’ veramente così per chi opera nelle case salesiane e i percorsi di accoglienza che accompagnano le prime settimane di scuola lo esprimono certamente al meglio. La classe ben preparata, il benvenuto e bentornato scritto sulla lavagna e messo su ciascun banco, la pulizia dei corridoi e della aule, i poster colorati sui muri, ma soprattutto il sorriso e l’atteggiamento delle suore e degli insegnanti dicono al bambini o al ragazzo che è “accolto” e che è “atteso”.

Papa Francesco in “La gioia del Vangelo” scrive: “L’accoglienza cristiana è vicinanza, apertura al dialogo, pazienza, cordialità che non condanna. Se prendiamo un dizionario della lingua italiana apprendiamo che accogliere significa ricevere o ospitare qualcuno o disporre per una persona un ambiente. Il primo passo per accogliere veramente significa fare spazio dentro di noi, comporta un avvicinarsi deciso e nello stesso tempo delicato all’altro che percepiamo essere in difficoltà o nel bisogno. L’accogliere quindi conduce a farsi vicini, a non essere freddi e insensibili, a non aspettare necessariamente che l’altro “bussi” alla mia porta di casa.  L’accoglienza porta ad essere persone che ascoltano, che cercano di comprendere le ferite e il dolore dell’altro. L’accoglienza si realizza dove al centro c’è la persona da accogliere e non il mio desiderio di sentirmi a posto per offrirgli qualcosa. Naturalmente accogliere significa davvero essere disposti a “patire” con e per l’altro”.

Ci crediamo davvero e cerchiamo di viverlo in modo particolare per i nuovi alunni che arrivano da scuole dell’infanzia o primaria diverse dall’Istituto Maria Ausiliatrice e hanno nel cuore le piccole ma importanti paure di chi entra in un nuovo ambiente. Ecco perché tutti i docenti si fanno aiutare dagli alunni più grandi di quinta o di terza media per accogliere i nuovi compagni di prima e il percorso si articola e si snoda tra canti, giochi, “Imatour” per conoscere i luoghi e soprattutto le persone che incontreranno vivendo la vita scolastica, buon giorno della coordinatrice e della Direttrice, dinamiche e giochi  di conoscenza, insomma tanti piccoli gesti corali posti con semplicità affinché ciascuno si senta accolto.

Buon cammino dunque a tutti con l’augurio di sentirvi sempre accolti da Maria Ausiliatrice nella sua casa dove, lo affermava don Bosco, chi vi entra non entra per caso, è Lei che vi ci ha portato.

Ti potrebbe interessare…