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Le tre scatole

Ritrovarsi isolati, soli, essere catapultati in questa situazione emergenziale dall’oggi al domani, stare a casa senza la quotidianità rassicurante fatta di scuola, amici, docenti, sport e relazioni ha certamente messo a dura prova tutti noi.

I gesti che fino a poco fa permeavano la nostra vita di tutti i giorni e che la rendevano ricca sono diventati ricordi cui ripensare con un filo di nostalgia, che ci rende impazienti di tornare alla vita “di prima”, di assaporare ancora di più la bellezza di una routine che ora che non abbiamo più riconosciamo come un privilegio di cui godevamo più che di un diritto che ci spettava.

Ma la solitudine può anche fornire preziosi spunti per riflettere su dI noi, sulla nostra interiorità; ci permette di dialogare col nostro io, di affrontare vis à vis con noi stessi i nodi cui spesso non ci approcciamo per mancanza di tempo, quando, troppo presi dal via vai di tutti i giorni, le nostre priorità sono altre.

Ed è proprio questa la provocazione lanciata ai ragazzi della 3^B dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Lecco: prendersi del tempo, riflettere, costruire -con uno sguardo attento all’ecologia e all’ambiente-, ragionare, mettere per iscritto e esprimere, nella propria lingua e nelle due lingue straniere studiate e tramite l’arte, i sentimenti, le emozioni e gli stati d’animo di queste settimane.

L’iniziativa ha preso corpo nella terza settimana di quarantena, quando i docenti del consiglio di classe hanno messo insieme le “forze” ed hanno ideato per i ragazzi un’attività che andasse oltre le spiegazioni ex cathedra -virtuale, ovviamente-.

Seguendo le istruzioni del docente di tecnologia, gli alunni hanno disegnato un sistema di tre scatole di cartone di recupero di dimensioni tali da stare l’una dentro l’altra: a ciascuna scatola corrisponde infatti un livello di analisi della situazione differente.

La scatola più esterna è stata decorata a piacere ricalcando gli stilemi della Street Art secondo gli esempi forniti dal docente di arte e immagine. La superficie della scatola, quindi, è stata interpretata come se fosse una parete, un muro -parola chiave che

accompagna i ragazzi nel loro percorso di terza media, tra l’altro su cui potersi esprimere liberamente. Sono state inoltre aggiunte delle scritte in inglese e in spagnolo, parole o brevi espressioni, che veicolassero la situazione che stiamo vivendo.

Continuando a leggere ciascuna scatola come se fosse una “parete” protettiva, un qualcosa che, man mano che si scende in profondità arriva a tutelare i pensieri più intimi e personali, i ragazzi hanno proceduto a riempire ciascuna scatola seguendo le indicazioni proposte dai professori.

All’interno della prima scatola, quella che rappresenta simbolicamente la dimensione della quotidianità, i ragazzi, esprimendosi in lingua inglese, hanno descritto in termini di riflessione generale ciò che sta accadendo in Italia e nel mondo ed hanno riposto all’interno del primo contenitore il loro elaborato.

La seconda scatola, quella dedicata alla dimensione della famiglia e degli affetti, ha raccolto la lettera che i ragazzi sono stati chiamati a scrivere in italiano all’indirizzo di un amico lontano, con cui condividere la loro nuova routine e la loro quotidianità domestica.

L’ultima scatola, quella più interna, pensata per racchiudere la dimensione personale, intima, custodisce una pagina di diario cui i ragazzi hanno affidato emozioni, sensazioni e riflessioni.

La sfida proposta dai docenti è stata raccolta positivamente dagli alunni, che si sono messi in gioco scavando con profondità e criticità nella loro dimensione personale e, più in generale, nella difficile e dura situazione che stiamo vivendo.

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